Dislessia

La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) che si manifesta con difficoltà persistenti nella lettura fluente e accurata, nonostante un’intelligenza nella norma, un’adeguata istruzione e l’assenza di disturbi sensoriali o neurologici. Le persone con dislessia faticano a riconoscere e decodificare le parole scritte, a comprendere testi letti e, talvolta, a memorizzare sequenze linguistiche.

Riconosciuta a livello internazionale come una condizione neuroevolutiva, la dislessia non è causata da una mancanza di impegno o da problemi emotivi, ma da differenze nel funzionamento delle aree cerebrali coinvolte nell’elaborazione del linguaggio. È una delle difficoltà più comuni, con un’incidenza stimata tra il 5% e il 10% della popolazione scolastica.

La dislessia è una condizione complessa che richiede un approccio integrato e multidisciplinare per essere affrontata con successo. Una maggiore consapevolezza del disturbo e la promozione di strategie educative inclusive sono essenziali per garantire che le persone con dislessia possano esprimere il loro pieno potenziale e affrontare con successo le sfide della vita scolastica e quotidiana.

Etimologia

Il termine “dislessia” deriva dal prefisso greco dys- (difficoltà, alterazione) e da léxis (parola), con il significato letterale di “difficoltà con le parole”. Il termine è stato introdotto nel XIX secolo per descrivere un disturbo specifico legato alla lettura e al linguaggio scritto.

Caratteristiche principali

Le difficoltà legate alla dislessia variano in gravità e possono influenzare diversi aspetti della lettura e della comprensione testuale. Le manifestazioni più comuni includono:

Difficoltà nella lettura

  • Lentezza nella decodifica delle parole: difficoltà a riconoscere rapidamente le lettere e i suoni corrispondenti.
  • Errori nella lettura: inversioni di lettere o parole, omissioni, aggiunte o sostituzioni.
  • Scarsa accuratezza: fatica a distinguere parole simili nella forma o nella pronuncia.
  • Difficoltà nella lettura di nuovi vocaboli: incapacità di applicare regole fonetiche per leggere parole sconosciute.

Difficoltà nella comprensione del testo

  • Ridotta capacità di comprensione: difficoltà a comprendere il significato complessivo di un testo a causa dell’impegno richiesto nella decodifica.
  • Memoria di lavoro limitata: difficoltà a mantenere in mente le informazioni mentre si legge, compromettendo la comprensione.

Difficoltà correlate

  • Problemi ortografici: frequenti errori di spelling o grammatica nella scrittura.
  • Fatica nell’apprendere lingue straniere: specialmente quelle con una corrispondenza irregolare tra suoni e grafemi, come l’inglese.
  • Difficoltà nel seguire istruzioni scritte o orali complesse.

Cause

La dislessia è causata da una combinazione di fattori genetici, neurobiologici e ambientali che influenzano lo sviluppo del cervello e il funzionamento delle reti neurali legate al linguaggio.

Fattori genetici

Studi di genetica hanno identificato una forte componente ereditaria nella dislessia. Diversi geni, come il DYX1C1, il KIAA0319 e il ROBO1, sono stati associati al disturbo. Questi geni influenzano lo sviluppo delle connessioni neurali nelle regioni cerebrali responsabili dell’elaborazione fonologica e linguistica.

Fattori neurobiologici

La dislessia è associata a differenze funzionali e strutturali in specifiche aree cerebrali:

  • Regione temporo-parietale sinistra: coinvolta nella decodifica fonologica.
  • Area occipitotemporale: responsabile del riconoscimento rapido e automatico delle parole.
  • Corteccia frontale inferiore: implicata nell’articolazione linguistica e nell’elaborazione sintattica.

Le scansioni cerebrali mostrano che le persone con dislessia hanno spesso una ridotta attivazione di queste aree durante la lettura.

Fattori ambientali

Sebbene la dislessia non sia causata da fattori ambientali, un’esposizione limitata al linguaggio scritto e parlato può influire negativamente sullo sviluppo delle competenze linguistiche nei bambini con predisposizione al disturbo.

Diagnosi

La diagnosi di dislessia è un processo complesso che richiede una valutazione multidisciplinare, condotta da specialisti come psicologi, logopedisti e neuropsicologi.

Fasi della diagnosi

  1. Anamnesi: raccolta di informazioni sulla storia familiare, sullo sviluppo linguistico e sulle esperienze scolastiche del bambino.
  2. Valutazione delle abilità cognitive: test del quoziente intellettivo (QI) per escludere altre condizioni cognitive.
  3. Valutazione delle abilità linguistiche e di lettura: analisi della capacità di decodifica, comprensione del testo e velocità di lettura.
  4. Esclusione di altre cause: verifiche per escludere deficit visivi, uditivi, neurologici o problemi psicologici che potrebbero spiegare le difficoltà di lettura.

Strumenti diagnostici comunemente utilizzati includono il Test MT-3 Clinico per valutare la lettura e il Batteria per la Valutazione della Dislessia e della Disortografia Evolutiva (BDE).

Trattamento e interventi

La dislessia non può essere “curata”, ma interventi personalizzati possono aiutare a migliorare significativamente le abilità di lettura e a compensare le difficoltà associate.

Interventi educativi

  • Metodi multisensoriali: tecniche che combinano input visivi, uditivi e tattili per rafforzare la connessione tra suoni e simboli.
  • Insegnamento fonologico: enfasi sull’apprendimento delle regole fonetiche e sull’associazione tra suoni e lettere.
  • Apprendimento incrementale: suddivisione delle attività in piccoli passaggi per favorire l’acquisizione graduale delle competenze.

Supporti tecnologici

  • Software educativi: applicazioni che facilitano la lettura e la scrittura.
  • Audiolibri: strumenti per supportare la comprensione del testo senza il carico della decodifica.
  • Sintesi vocale: programmi che leggono il testo scritto per aiutare nella comprensione.

Supporto psicologico

  • Gestione dell’autostima: affrontare il senso di frustrazione e i problemi emotivi causati dalla dislessia.
  • Riduzione dell’ansia scolastica: strategie per migliorare la fiducia del bambino nelle proprie capacità.

Coinvolgimento familiare

  • Educazione dei genitori: formazione su come supportare il bambino a casa.
  • Collaborazione con gli insegnanti: creazione di un piano educativo personalizzato (PEI) che includa misure compensative e dispensative.

Misure compensative e dispensative

  • Misure compensative: utilizzo di strumenti come mappe concettuali, computer e calcolatrici per facilitare l’apprendimento.
  • Misure dispensative: riduzione della quantità di materiale da leggere o da scrivere per ridurre il carico cognitivo.

Prognosi

Con interventi tempestivi e appropriati, molti bambini con dislessia possono sviluppare strategie efficaci per gestire le loro difficoltà e raggiungere il successo accademico. Tuttavia, le sfide legate alla lettura possono persistere nell’età adulta, richiedendo un supporto continuo.

Dislessia negli adulti

Gli adulti con dislessia possono incontrare difficoltà nella gestione di attività quotidiane che richiedono lettura e scrittura, come compilare documenti o comprendere testi complessi. Tuttavia, molti sviluppano strategie compensative, come l’uso di tecnologie assistive, per affrontare queste sfide. La dislessia non è legata all’intelligenza o al potenziale di successo, e molti individui dislessici eccellono in ambiti creativi, tecnici o professionali.

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