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La derealizzazione è un fenomeno psichico caratterizzato da una percezione alterata o distorta della realtà esterna. Gli individui che sperimentano questa condizione descrivono il mondo circostante come irreale, distante, nebuloso o privo di vividezza emotiva. Pur mantenendo un contatto con la realtà e la consapevolezza che ciò che percepiscono è reale, queste sensazioni di “estraneità” possono risultare profondamente angoscianti.
Di norma, la derealizzazione si presenta come un sintomo transitorio in risposta a situazioni di stress acuto, ma può anche essere associata a disturbi psichiatrici più complessi, come il disturbo da depersonalizzazione-derealizzazione, i disturbi d’ansia, la depressione o alcune patologie neurologiche.
La derealizzazione è un’esperienza complessa che coinvolge alterazioni percettive ed emotive della realtà esterna. Sebbene possa essere transitoria e legata a fattori specifici, la sua presenza come sintomo cronico richiede un’attenzione clinica adeguata per identificarne le cause sottostanti e applicare trattamenti personalizzati. Approcci multidisciplinari, che includono psicoterapia, farmacologia e strategie di gestione dello stress, possono fornire sollievo e migliorare il benessere generale degli individui colpiti.
Etimologia
Il termine “derealizzazione” deriva dal latino de (indicante separazione o privazione) e realitas (realtà), con l’aggiunta del suffisso “-zione” che indica il processo o lo stato. La parola fu introdotta nella letteratura medica e psichiatrica all’inizio del XX secolo per descrivere un insieme di esperienze legate all’alterazione della percezione del mondo esterno.
Caratteristiche fenomenologiche
Gli individui che sperimentano derealizzazione spesso riportano i seguenti sintomi o sensazioni:
- Alterazione della percezione visiva: gli oggetti possono apparire sfocati, bidimensionali, o privi di profondità.
- Perdita di vividezza emotiva: le esperienze sembrano prive di significato o di connessione emotiva.
- Distorsione sensoriale: i suoni possono sembrare ovattati o lontani; i colori possono apparire più pallidi o innaturalmente vividi.
- Disconnessione temporale: il tempo può sembrare rallentato o accelerato.
- Sensazione di distanza: l’ambiente circostante sembra lontano o come osservato attraverso un velo o una barriera invisibile.
Questi sintomi possono essere persistenti o episodici e variano in intensità da individuo a individuo.
Meccanismi neurobiologici
La derealizzazione è spesso associata a disfunzioni nella corteccia prefrontale mediale e nelle aree del cervello coinvolte nella regolazione delle emozioni e nella percezione sensoriale, come il sistema limbico e il corteccia parietale. Alcuni studi suggeriscono che la derealizzazione sia il risultato di un’iperattivazione dei meccanismi di difesa psicologica che attenuano la percezione emotiva durante situazioni di stress o trauma intenso. In queste circostanze, il cervello potrebbe “disattivare” la risposta emotiva per proteggere l’individuo da un sovraccarico psicologico.
In termini neurochimici, l’alterazione nei livelli di neurotrasmettitori come la serotonina, il glutammato e il GABA può contribuire a questa condizione, così come anomalie nell’attività dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), responsabile della risposta allo stress.
Cause
La derealizzazione può essere innescata da una varietà di fattori, che possono essere classificati in tre grandi categorie: psicologici, neurologici e farmacologici.
Fattori psicologici
- Traumi emotivi: eventi traumatici, come abusi, incidenti o lutti, possono scatenare episodi di derealizzazione.
- Disturbi d’ansia: la derealizzazione è comune nei disturbi di panico e nell’ansia generalizzata.
- Depressione: spesso si manifesta come sintomo accessorio di depressione maggiore.
- Disturbi dissociativi: è una componente centrale del disturbo da depersonalizzazione-derealizzazione.
Fattori neurologici
- Epilessia temporale: le crisi focali che coinvolgono il lobo temporale possono includere esperienze di derealizzazione.
- Traumi cranici: lesioni al cervello possono alterare la percezione della realtà.
- Emicrania: alcuni individui riferiscono sintomi di derealizzazione durante o dopo un episodio di emicrania.
Fattori farmacologici
- Sostanze psicoattive: l’uso di droghe come cannabis, LSD o ketamina può indurre sintomi di derealizzazione.
- Effetti collaterali di farmaci: alcuni farmaci psicotropi o ansiolitici possono causare derealizzazione come effetto collaterale.
Diagnosi
La diagnosi della derealizzazione si basa principalmente sull’anamnesi del paziente e sulla descrizione dei sintomi. Gli strumenti diagnostici includono:
- Interviste cliniche: il clinico raccoglie informazioni dettagliate sui sintomi, il loro esordio e la durata.
- Questionari standardizzati: strumenti come la Dissociative Experiences Scale (DES) possono essere utilizzati per valutare la gravità della derealizzazione.
- Esami neurologici: nei casi sospetti, possono essere prescritti esami come risonanza magnetica (MRI) o elettroencefalogramma (EEG) per escludere cause organiche.
La derealizzazione deve essere distinta da altre condizioni psichiatriche o neurologiche, come la schizofrenia (dove le alterazioni della realtà includono deliri o allucinazioni) o i disturbi dissociativi più gravi.
Trattamento
Il trattamento della derealizzazione varia a seconda della causa sottostante. Può includere interventi psicologici, farmacologici o combinati.
Terapia psicologica
- Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): utile per aiutare i pazienti a riconoscere e gestire i pensieri disfunzionali associati alla derealizzazione.
- Terapie basate sulla mindfulness: tecniche di consapevolezza possono aiutare a ristabilire un senso di connessione con la realtà.
- Terapia EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing): particolarmente efficace nei casi legati a traumi.
Trattamento farmacologico
- SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina): utilizzati per trattare i disturbi d’ansia e la depressione associati.
- Benzodiazepine: somministrate in casi acuti per ridurre l’ansia.
- Farmaci anticonvulsivanti o antipsicotici: nei casi di derealizzazione associata a epilessia o altre condizioni neurologiche.
Cambiamenti nello stile di vita
- Riduzione dello stress tramite tecniche di rilassamento come lo yoga o la meditazione.
- Miglioramento della qualità del sonno e dell’attività fisica.
- Evitare l’uso di sostanze psicoattive.
Prognosi
La derealizzazione, se trattata adeguatamente, ha una prognosi generalmente favorevole. Tuttavia, in alcuni casi cronici, il sintomo può persistere per anni, soprattutto se associato a disturbi dissociativi più complessi. L’intervento precoce e un approccio integrato sono fondamentali per migliorare la qualità della vita del paziente.