Anoressia

L’anoressia è un disturbo complesso caratterizzato da un’intensa paura di ingrassare e da una restrizione deliberata dell’assunzione di cibo, spesso accompagnata da un’immagine corporea distorta. Questo disturbo, conosciuto anche come anoressia nervosa, appartiene ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5). Si tratta di una condizione psichiatrica grave, che può avere conseguenze fisiche e psicologiche profonde, talvolta fatali.

L’anoressia nervosa è un disturbo complesso con implicazioni profonde per la salute fisica e mentale. Affrontarla richiede un trattamento tempestivo e integrato, oltre a una maggiore sensibilizzazione sociale per ridurre lo stigma e promuovere una cultura della salute mentale.

Etimologia

Il termine “anoressia” deriva dal greco antico ἀνορεξία (anorexía), composto dal prefisso ἀν- (an-, che significa “senza”) e da ὄρεξις (órexis, “appetito” o “desiderio”). Il significato letterale è dunque “mancanza di appetito”. Nonostante l’etimologia indichi un’assenza di appetito, nell’anoressia nervosa il problema principale non è la perdita dell’appetito, ma il rifiuto consapevole di mangiare per timore di ingrassare.

Definizione clinica

L’anoressia nervosa è caratterizzata da tre criteri diagnostici principali, secondo il DSM-5:

  1. Restrizione dell’assunzione di energia rispetto al fabbisogno, che porta a un peso corporeo significativamente basso in relazione all’età, al sesso, allo stato di salute e al livello di sviluppo.
  2. Paura intensa di ingrassare o di aumentare di peso, oppure comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso, nonostante il peso corporeo sia significativamente basso.
  3. Alterazione dell’immagine corporea, con un’eccessiva influenza del peso o della forma corporea sull’autostima, oppure una persistente mancanza di riconoscimento della gravità della condizione di sottopeso.

L’anoressia si distingue in due sottotipi principali:

  • Sottotipo restrittivo: caratterizzato dalla restrizione severa dell’assunzione calorica e dall’assenza di comportamenti di eliminazione (es. vomito autoindotto o uso di lassativi).
  • Sottotipo con abbuffate/condotte di eliminazione: include episodi di abbuffate seguiti da comportamenti di compensazione come il vomito, l’uso di lassativi o diuretici.

Epidemiologia

L’anoressia nervosa colpisce prevalentemente le donne, in particolare durante l’adolescenza e la prima età adulta. Tuttavia, anche gli uomini possono essere affetti da questa condizione, sebbene con una prevalenza significativamente inferiore. Le stime indicano che circa lo 0,5-1% delle donne giovani soffrono di anoressia nervosa, mentre nei maschi la prevalenza è circa 0,1%.

Sebbene la maggior parte dei casi si manifesti in età adolescenziale, l’anoressia può comparire anche durante l’infanzia o l’età adulta, con un aumento di incidenza nei contesti socioeconomici più alti, probabilmente a causa di pressioni estetiche e culturali.

Cause e fattori di rischio

L’anoressia è una condizione multifattoriale che risulta dall’interazione di fattori biologici, psicologici e socioculturali.

Fattori biologici

  • Genetica: Studi su gemelli e familiari suggeriscono una componente ereditaria significativa, con un rischio aumentato in coloro che hanno parenti di primo grado affetti.
  • Neurotrasmettitori: Alterazioni nei livelli di serotonina, dopamina e altri neurotrasmettitori sembrano contribuire al controllo del peso e del comportamento alimentare.
  • Anomalie cerebrali: Le immagini cerebrali mostrano alterazioni nella struttura e nella funzione di alcune aree, come l’ipotalamo, coinvolto nella regolazione dell’appetito.

Fattori psicologici

  • Perfezionismo: Le persone con anoressia tendono a stabilire standard irrealisticamente elevati per sé stesse.
  • Bassa autostima: Una percezione negativa del proprio valore personale è comune.
  • Disturbi comorbidi: Ansia, depressione e disturbi ossessivo-compulsivi sono spesso associati.

Fattori socioculturali

  • Ideali di bellezza: I canoni estetici moderni, che promuovono la magrezza come simbolo di successo e bellezza, esercitano una forte pressione, specialmente sui giovani.
  • Influenza dei media: I social media amplificano l’esposizione a immagini di corpi ideali, aumentando il rischio di insoddisfazione corporea.

Manifestazioni cliniche

Le persone affette da anoressia nervosa presentano una vasta gamma di sintomi fisici e psicologici:

Sintomi fisici

  • Perdita di peso estrema: Spesso evidente e rapida.
  • Alopecia e fragilità dei capelli.
  • Amenorrea: Interruzione del ciclo mestruale.
  • Bradicardia e ipotensione.
  • Intolleranza al freddo e presenza di lanugo (sottile peluria corporea).
  • Osteoporosi: A causa della carenza di calcio e vitamina D.
  • Compromissione multiorgano: I pazienti in stato avanzato possono presentare insufficienza cardiaca, renale o epatica.

Sintomi psicologici e comportamentali

  • Rituali alimentari: Tagliare il cibo in pezzi piccoli, mangiare lentamente o separare gli alimenti.
  • Eccessiva attività fisica: Come mezzo per bruciare calorie.
  • Rifiuto sociale: Isolamento per evitare pasti in compagnia.
  • Ossessioni per il peso e il corpo: Controllo costante allo specchio o con la bilancia.

Diagnosi

La diagnosi di anoressia nervosa richiede una valutazione clinica completa, inclusa l’anamnesi medica, un esame fisico e test psicologici. Gli strumenti diagnostici utilizzati includono:

  • Interviste cliniche: Valutazione della storia alimentare e delle abitudini comportamentali.
  • Questionari psicologici: Scale come il Eating Disorder Examination Questionnaire (EDE-Q).
  • Esami di laboratorio: Per rilevare anomalie elettrolitiche, anemia e altre carenze nutrizionali.

Complicazioni

L’anoressia è associata a un alto tasso di mortalità, sia per complicazioni mediche che per suicidio. Tra le complicazioni più comuni:

  • Squilibri elettrolitici: Possono portare ad aritmie cardiache.
  • Atrofia muscolare: Inclusa la muscolatura cardiaca.
  • Compromissione della fertilità: Specialmente in donne con amenorrea prolungata.
  • Danni cognitivi: Difficoltà di concentrazione e memoria.

Trattamento

Il trattamento dell’anoressia richiede un approccio multidisciplinare, coinvolgendo medici, psicologi, nutrizionisti e talvolta psichiatri. Gli obiettivi principali sono:

  1. Stabilizzazione fisica: In caso di denutrizione grave, il ricovero ospedaliero può essere necessario.
  2. Riabilitazione nutrizionale: Introduzione graduale di un piano alimentare equilibrato.
  3. Psicoterapia: Gli approcci più efficaci includono:
    • Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): Per affrontare pensieri distorti e comportamenti disfunzionali.
    • Terapia familiare: Particolarmente utile negli adolescenti.
  4. Farmacoterapia: Utilizzata in casi selezionati per trattare disturbi associati come depressione o ansia.

Prognosi

La prognosi varia notevolmente. Circa il 50% delle persone riesce a recuperare completamente, ma molte possono sperimentare ricadute o cronicizzazione. L’intervento precoce è cruciale per migliorare gli esiti a lungo termine.

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