Teoria polivagale

La teoria polivagale, sviluppata dal neuroscienziato Stephen Porges negli anni ’90, è un modello neurofisiologico che spiega la relazione tra il sistema nervoso autonomo (SNA), il comportamento sociale e le risposte al trauma. La teoria si concentra sul ruolo del nervo vago, la decima coppia cranica, nel modulare le risposte di attacco, fuga e immobilità, nonché nel promuovere il coinvolgimento sociale e la regolazione emotiva.

Questa teoria ha avuto un impatto significativo nelle scienze psicologiche, nella psicoterapia e nella comprensione del trauma, offrendo nuove prospettive sulle connessioni tra corpo e mente.

La teoria polivagale rappresenta un importante avanzamento nella comprensione delle connessioni tra il sistema nervoso autonomo, il comportamento sociale e le risposte al trauma. Essa fornisce un quadro teorico che integra biologia, psicologia e terapia, offrendo nuove prospettive per il trattamento del trauma e la promozione del benessere. Nonostante le sue limitazioni, la teoria continua a essere una fonte di ispirazione per interventi terapeutici innovativi e per una comprensione più profonda della regolazione emotiva e sociale.

Etimologia

Il termine polivagale deriva da:

  • Poli- (dal greco πολύς, “molteplice”): Indica la pluralità di funzioni e percorsi del nervo vago.
  • Vagale: Riferito al nervo vago, che prende il nome dal latino vagus, “errante”, per il suo percorso diffuso attraverso il corpo.

Struttura e funzioni del nervo vago

Il nervo vago è il principale componente del sistema nervoso parasimpatico, parte del sistema nervoso autonomo, che regola le funzioni involontarie come il battito cardiaco, la digestione e la respirazione. È composto da fibre afferenti (che trasmettono segnali dagli organi al cervello) e fibre efferenti (che trasmettono segnali dal cervello agli organi).

Divisioni del nervo vago secondo la teoria polivagale

La teoria polivagale identifica tre sistemi distinti che regolano le risposte autonomiche:

  1. Il sistema ventrovagale (mielinizzato): Associato alla regolazione sociale e al senso di sicurezza.
  2. Il sistema dorsovagale (non mielinizzato): Associato alle risposte di immobilità o congelamento (freezing) in situazioni di minaccia estrema.
  3. Il sistema simpatico: Responsabile delle risposte di attacco e fuga (fight-or-flight).

Principi fondamentali della teoria polivagale

Gerarchia autonomica

La teoria polivagale propone una gerarchia evolutiva delle risposte autonome, che riflette lo sviluppo del sistema nervoso autonomo negli esseri umani e in altre specie:

  1. Sistema ventrovagale: La risposta più evoluta, legata al senso di sicurezza, alla connessione sociale e alla regolazione emotiva. Si attiva in condizioni di calma e favorisce la comunicazione e il coinvolgimento sociale.
  2. Sistema simpatico: Una risposta più primitiva che si attiva in presenza di una minaccia percepita, innescando reazioni di attacco o fuga.
  3. Sistema dorsovagale: La risposta più arcaica, associata a uno stato di immobilità o “collasso” in situazioni di estrema minaccia o impotenza.

Questa gerarchia riflette una sequenza adattativa che consente all’organismo di rispondere in modo appropriato ai livelli di minaccia.

Neurocezione

Un concetto chiave della teoria polivagale è la neurocezione, il meccanismo inconscio attraverso cui il sistema nervoso valuta costantemente la sicurezza dell’ambiente e delle relazioni sociali. La neurocezione guida le risposte autonome:

  • Sicurezza percepita: Attivazione del sistema ventrovagale, che favorisce la connessione sociale.
  • Minaccia percepita: Attivazione del sistema simpatico o dorsovagale, a seconda dell’intensità della minaccia.

Il ruolo del sistema ventrovagale

Il sistema ventrovagale, unico nei mammiferi, è strettamente legato alle capacità di interazione sociale. Regola:

  • Il tono della voce.
  • L’espressione facciale.
  • La capacità di mantenere il contatto visivo.
  • La regolazione del battito cardiaco durante le interazioni sociali.

Questo sistema è essenziale per costruire relazioni empatiche e per modulare le emozioni in modo efficace.

Implicazioni cliniche

Trauma e disregolazione autonoma

La teoria polivagale offre una spiegazione delle risposte fisiologiche al trauma. In individui traumatizzati, il sistema nervoso autonomo può rimanere bloccato in stati di iperarousal (attacco o fuga) o ipoarousal (immobilità o collasso), compromettendo la capacità di regolare le emozioni e interagire socialmente.

Sintomi associati alla disregolazione

  • .
  • Sistema dorsovagale iperattivo: Apatia, dissociazione, senso di impotenza.

Obiettivi terapeutici

La terapia basata sulla teoria polivagale mira a:

  1. Ripristinare la regolazione autonomica.
  2. Favorire la neurocezione di sicurezza.
  3. Promuovere l’attivazione del sistema ventrovagale attraverso tecniche corporee e relazionali.

Applicazioni pratiche

Psicoterapia

La teoria polivagale ha influenzato diversi approcci terapeutici:

  • Terapia somatica: Approcci come Somatic Experiencing lavorano sul corpo per aiutare a risolvere le risposte di stress traumatico.
  • Terapia basata sulla mindfulness: Promuove la regolazione autonoma attraverso la consapevolezza del corpo e del respiro.
  • Terapia focalizzata sul trauma: Aiuta i pazienti a rielaborare esperienze traumatiche e a ristabilire il senso di sicurezza.

Educazione e relazioni sociali

La teoria polivagale sottolinea l’importanza di creare ambienti sicuri e di supporto per promuovere il benessere emotivo e sociale. Ad esempio:

  • In ambito educativo, gli insegnanti possono favorire la regolazione emotiva degli studenti attraverso toni di voce calmi e linguaggio corporeo accogliente.
  • In contesti familiari o lavorativi, relazioni basate sulla fiducia e sulla connessione sociale possono ridurre i livelli di stress.

Interventi corporei

  • Respirazione diaframmatica: Attiva il nervo vago e promuove uno stato di calma.
  • Esercizi di grounding: Favoriscono la connessione con il corpo e il momento presente.
  • Movimento e ritmo: Attività come yoga o danza aiutano a integrare le risposte autonome.

Critiche e limiti

Sebbene la teoria polivagale abbia ricevuto ampio riconoscimento, ha anche suscitato alcune critiche:

  • Evidenze limitate: Alcuni aspetti della teoria richiedono ulteriori conferme scientifiche, in particolare riguardo alla neurocezione.
  • Generalizzazioni: L’applicazione della teoria in ambiti clinici molto diversi potrebbe risultare eccessivamente semplificata.
  • Complessità: L’interpretazione della gerarchia autonomica può variare a seconda del contesto e dell’individuo.

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