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Le extrasistoli sono contrazioni cardiache premature che interrompono il ritmo normale del cuore. Si tratta di battiti anticipati generati da un’attivazione elettrica anomala che origina in un punto diverso rispetto al nodo senoatriale, il pacemaker naturale del cuore. Pur essendo spesso considerate benigne, possono rappresentare un segno di sottostante patologia cardiaca o essere correlate a fattori esterni come stress, consumo di sostanze stimolanti o squilibri elettrolitici. Questi battiti prematuri possono originare:
- dagli atri, in tal caso si parla di extrasistoli atriali;
- dai ventricoli, in tal caso si tratta di extrasistoli ventricolari.
Le extrasistoli possono essere occasionali, presenti in individui sani, oppure frequenti e associate a disfunzioni cardiache più complesse.
Le extrasistoli sono un fenomeno comune e spesso benigno, ma possono rappresentare un segnale di patologie cardiache sottostanti. La diagnosi accurata e un trattamento adeguato, quando necessario, permettono di gestire efficacemente questa condizione, migliorando la qualità della vita dei pazienti.
Etimologia
Il termine “extrasistole” deriva dal greco antico:
- ἐκτός (ektós), che significa “fuori” o “oltre”;
- συστολή (systolḗ), che significa “contrazione”.
Letteralmente, il termine indica una contrazione “fuori dal normale ritmo”.
Fisiopatologia
Il cuore funziona grazie a un sistema elettrico intrinseco che genera e trasmette impulsi elettrici per regolare le contrazioni delle camere cardiache. Le extrasistoli si verificano quando un focolaio ectopico (un gruppo di cellule al di fuori del normale percorso elettrico) genera un impulso che induce una contrazione prematura.
Classificazione in base alla sede di origine
- Extrasistoli atriali
Originate negli atri, sono spesso percepite come battiti “saltati” o irregolari.- Generalmente benigne.
- Talvolta associate a condizioni come ipertensione o ipertiroidismo.
- Extrasistoli ventricolari
Derivano dai ventricoli e possono presentarsi in individui sani o in pazienti con cardiopatie strutturali.- Se isolate, possono essere benigne.
- Quando frequenti o organizzate (bigeminismo, trigeminismo, salve), possono indicare patologie più gravi.
Meccanismi elettrofisiologici
- Automatismo anomalo: un focolaio ectopico sviluppa una capacità autonoma di generare impulsi.
- Rientro: un circuito anomalo permette la ricircolazione dell’impulso elettrico.
- Post-depolarizzazioni: oscillazioni della membrana cellulare che provocano impulsi anomali, spesso legati a squilibri ionici.
Sintomi
Le extrasistoli possono essere asintomatiche o associate a sintomi di varia intensità, che includono:
- Percezione del battito: una sensazione di “mancanza di battito” o “colpo al petto”;
- Palpitazioni: percezione di battiti cardiaci irregolari o accelerati;
- Vertigini o stanchezza: causate da una temporanea riduzione dell’efficienza cardiaca;
- Ansia: le palpitazioni possono essere amplificate da una componente emotiva.
I sintomi tendono a essere più marcati nei soggetti con ansia o ipersensibilità al battito cardiaco, ma meno percepiti nei pazienti con cardiopatie avanzate.
Diagnosi
La diagnosi delle extrasistoli richiede una valutazione clinica e strumentale.
Anamnesi e esame obiettivo
- Raccolta della storia medica: frequenza e durata delle extrasistoli, associazione con eventi o sostanze scatenanti.
- Esame fisico: valutazione dei segni di cardiopatia o condizioni associate (es. ipertiroidismo).
Strumenti diagnostici
- Elettrocardiogramma (ECG)
- Evidenzia le extrasistoli attraverso caratteristiche specifiche, come complessi QRS prematuri o alterazioni della P.
- Permette di distinguere tra extrasistoli atriali e ventricolari.
- Monitoraggio Holter
- Registrazione continua dell’ECG per 24-48 ore.
- Utile per valutare la frequenza e la correlazione con i sintomi.
- Ecocardiogramma
- Identifica eventuali anomalie strutturali del cuore.
- Test da sforzo
- Valuta l’eventuale insorgenza di extrasistoli durante l’attività fisica.
- Esami ematochimici
- Ricerca di squilibri elettrolitici, ipertiroidismo o altre condizioni sistemiche.
Cause e fattori di rischio
Le extrasistoli possono essere causate da una vasta gamma di condizioni:
Cause fisiologiche
- Stress o ansia.
- Caffeina, nicotina o alcool.
- Esercizio fisico intenso.
- Privazione di sonno.
Cause patologiche
- Cardiopatie:
- Cardiomiopatia dilatativa o ipertrofica.
- Ischemia miocardica.
- Insufficienza cardiaca.
- Disturbi elettrolitici: squilibri di potassio, calcio o magnesio.
- Patologie endocrine: ipertiroidismo, feocromocitoma.
- Effetti farmacologici: alcuni farmaci, come beta-agonisti o antidepressivi.
Prognosi
La prognosi delle extrasistoli dipende dalla loro origine e frequenza:
- Extrasistoli isolate in individui sani sono generalmente benigne e non necessitano di trattamento.
- Extrasistoli frequenti o associate a cardiopatie richiedono una valutazione più approfondita, poiché possono predisporre ad aritmie pericolose, come la tachicardia ventricolare.
Trattamento
Il trattamento delle extrasistoli varia in base alla loro causa e al grado di disagio del paziente.
Approccio non farmacologico
- Modifiche dello stile di vita:
- Ridurre stress, caffeina e alcool.
- Migliorare la qualità del sonno.
- Psicoterapia: per gestire l’ansia associata ai sintomi.
Trattamento farmacologico
- Beta-bloccanti: riducono la frequenza delle extrasistoli, soprattutto quelle associate a stress o ansia.
- Calcio-antagonisti: utili in alcuni casi di extrasistoli atriali.
- Farmaci antiaritmici: indicati in casi più gravi, con attenta supervisione medica.
Approccio invasivo
- Ablazione transcatetere: procedura che utilizza energia a radiofrequenza per eliminare i focolai ectopici responsabili delle extrasistoli. È riservata ai pazienti con sintomi invalidanti o rischio aritmico significativo.